Che stiate ristrutturando casa o costruendola nuova, oppure che vogliate venderla e dobbiate regolarizzare l’impianto, o che vogliate semplicemente rinnovare il vostro impianto per renderlo più sicuro, arriverà il momento di dover fare i conti con il rifacimento dell’impianto elettrico.
Le ultime normative in tema hanno portato un’aria di cambiamento in termini di sicurezza e si sono concentrate sulla prevenzione degli incidenti domestici, ogni anno frequentissimi, legati all’impianto elettrico. Ma come deve essere fatto un nuovo impianto elettrico per raggiungere la certificazione? Lo vediamo subito.
Cosa si intende per impianto elettrico?
L’impianto elettrico è costituito dall’insieme di apparecchiature elettriche, meccaniche e fisiche che permettono la trasmissione e l’utilizzo di energia elettrica in un edificio.
Ha inizio dal contatore (punto di consegna dalla rete) e comprende le condutture elettriche, i loro accessori, gli apparecchi di protezione e di manovra e gli apparecchi utilizzatori di tipo fisso. La progettazione, l’installazione e il collaudo devono essere eseguite da un tecnico specializzato, secondo la norma redatta dal Comitato Elettrotecnico Italiano.
Il CEI è un organo super partes riconosciuto sia dallo Stato Italiano, sia dall’Unione europea, per le attività normative e di divulgazione della cultura tecnico-scientifica.
Il probema della sicurezza domestica
Secondo un indagine commissionata dalla Prosiel, un’associazione senza scopo di lucro che si occupa della sicurezza nelle abitazioni italiane, gli edifici con impianti elettrici non a norma sono circa 12 milioni (2/3 del totale di quelli costruiti prima del 1990) e sono oltre 45.000 gli incidenti domestici causati da problemi all’impianto elettrico.
Per cercare di porre un rimedio o almeno un freno a questa situazione, è necessario che ogni residenza disponga di un impianto elettrico certificato secondo le ultime normative, atto a minimizzare eventuali guasti e malfunzionamenti. I nuovi impianti elettrici vengono progettati affinché ipotetici cortocircuiti, sovraccarichi di tensione e dispersioni di corrente siano controllati e gestiti in sicurezza dall’impianto stesso.
Per installare un impianto elettrico è quindi di fondamentale importanza seguire la normativa in vigore, la settima edizione della CEI 64-8
L’ultima normativa in tema di impianti elettrici: la settima edizione della CEI 64-8
Questa nuova normativa va oltre gli aspetti di sicurezza impiantistica a cui si limitava la precedente edizione e introduce dei requisiti minimi di prestazioni impiantistiche e funzionali.
Gli impianti elettrici sono classificati in base ad una scala a 3 livelli.
Dal più economico (e minimo obbligatorio) al più lussuoso: base, standard e domotico, rappresentano a grandi linee il livello di comfort associato ad ogni impianto.
La classificazione dei livelli introdotta non è collegata a nessun’altra classificazione. Non dipende infatti né dalla prestazione energetica dell’immobile né dalla sua classe catastale. Essa rappresenta una misura unicamente riferita alle prestazioni impiantistiche in termini di usabilità e fruibilità, e si pone il nobile scopo di offrire vantaggi a tutti gli attori della filiera, dall’installatore all’utente.
L’installatore può offrire al cliente la propria soluzione impiantistica ed è in grado di certificare il livello di qualità in termini di dotazioni ed efficienza. Il cliente, a sua volta, dispone di chiari riferimenti prestazionali e può effettuare una scelta più studiata comparando facilmente le diverse offerte che gli vengono proposte.
Vediamo quindi quali sono le regole generali per costruire o rifare un impianto elettrico e cosa cambia nell’ effettivo, rispetto alla vecchia normativa.
Linee guida per rifare l’impianto elettrico e le principali novità rispetto ai vecchi impianti
Dimensionamento dell’impianto
Il dimensionamento dell’ impianto risulta ora condizionato dalla superficie calpestabile dell’immobile. Saranno necessari almeno 3kW in unità abitative di superficie fino a 75 metri quadri e 6 kW per superfici superiori. In questa maniera è ora possibile aumentare la potenza di contratto senza intervenire sull’infrastruttura elettrica. (NB: la potenza viene comunque scelta liberamente tra utente e fornitore).
Cavi
I cavi devono essere facilmente sfilabili in modo da garantire una facile manutenzione e lasezione del montante che collega il contatore all’unità abitativa non deve essere inferiore a 6 millimetri quadri in modo da garantire una corretta circolazione di corrente in fase di utilizzo.
Spia di segnalazione
Viene prevista una spia di segnalazione per i punti luce che non risultano visibili. Il dispositivo di comando o l’interruttore, deve essere associato a una spia di segnalazione che può essere integrata nello stesso. Questa spia serve a segnalare lo stato di accensione dell’apparecchio comandato, rendendo noto se è attivo o meno.
Interruttore generale
L’interruttore generale deve essere facilmente raggiungibile e la sua taglia dipende ora dal dimensionamento dell’ impianto. In particolare è’ previsto un interruttore da 25A per una potenza pari a 3kW e uno da 32A per un impianto di 6kW.
Centralino
Il centralino è obbligatorio e deve essere dotato di interruttore generale e differenziale; deve presentare un numero minimo di circuiti e consentire la possibilità di effettuare successivi ampliamenti mediante appositi moduli.
Doppia protezione differenziale
In termini di sicurezza viene resa obbligatoria la doppia protezione differenziale che deve essere garantita da un dispositivo in grado di scollegare un circuito in caso di guasto verso terra. In questa maniera si proteggono le persone da eventuali contatti diretti e indiretti.
Il circuito terminale dell’ abitazione risulterà quindi collegato a due interruttori differenziali che permetteranno di evitare il black out in caso di guasto.
Scaricatore di tensione
Lo scaricatore di tensione, installato nel centralino riduce invece il rischio di guasti ai dispositivi elettrici collegati all’impianto. Si consideri che il 70% dei guasti alle apparecchiature elettroniche di casa è causato da sovratensioni originate naturalmente in atmosfera o da manovre effettuate dall’ente erogatore.
La norma impone prescrizioni diverse sulla valutazione dei rischi associati alle sovratensioni, a seconda del livello associato all’ impianto precedentemente descritto.
Dotazioni dei locali
Le dotazioni dei locali: ogni locale deve avere una dotazione minima di componenti, le prese telefono/dati e TV presentano specifiche disposizioni, così come gli interruttori e le prese di corrente. In questa maniera si cerca di ridurre al minimo l’utilizzo di adattatori e ciabatte che possono danneggiare la presa di corrente se utilizzati in maniera invasiva.